In alcuni momenti di grazia della nostra vita abbiamo riposato nel nostro Essere, siamo stati con noi stessi. Lowen ci dice che quando si entra in uno stato di profondo rilassamento ci si è abbandonati al controllo inconscio associato a uno stato interiore di attenzione; “quando ciò accade il corpo è pervaso da un senso di pace. La coscienza non è oscurata. Si rimane pienamente consapevoli, ma tale consapevolezza non è focalizzata. Inconsciamente non siamo sintonizzati a incontrare un pericolo”.

La paura di lasciare andare le facoltà dell’io nasce da questo malinteso, sentirci costantemente in pericolo, ed è ciò che rinforza il senso di identità. L’individuo non vuole perdere il senso della sua identità.

Ma ritornando a Lowen: ci racconta di aver fatto questa esperienza dopo aver passato una settimana letteralmente steso a terra a causa di un attacco di sciatica. “Questa posizione toglieva il peso dalla base della schiena e permise ai muscoli contratti di rilassarsi. Ma il suo effetto sulla mia personalità fu inaspettato. Mi calmava, mi calmava, mi calmava. Il quinto giorno ero seduto fuori, su una sedia, al sole, con le mani in grembo. Non stavo pensando. Potevo sentire la profonda pulsazione interiore del mio corpo mentre respiravo profondamente senza sforzo cosciente. Non meditavo. Stavo semplicemente come un gatto che si guarda intorno. Era divino”.