“L’identità funzionale del pensiero e delle sensazioni nasce dalla loro comune origine del movimento corporeo. Ogni movimento del corpo che viene percepito dalla mente cosciente fa nascere sia una sensazione che un pensiero. La consapevolezza della sensazione ha luogo in una parte del cervello differente da quella in cui si forma il pensiero. […] Ciò può spiegare perché riusciamo a pensare alle nostre sensazioni ma non a ‘sentire’ i nostri pensieri. Dato però che la percezione è una funzione generale della coscienza, finché siamo coscienti e in movimento abbiamo sia le sensazioni che i pensieri. Il concetto che i movimenti del corpo diano origine alle sensazioni e ai pensieri va contro il comune modo di pensare. Siamo abituati a considerare il movimento come il risultato del pensiero e delle sensazioni piuttosto che il contrario.”

Lowen

Prendo questo breve stralcio da un testo di Lowen per riprendere un concetto a me molto caro e che deriva da anni di lavoro corporeo. Non siamo consapevoli di quanti stimoli, immagini, sensi-bilità derivano da semplici movimenti corporei, anzi siamo convinti del contrario. “Siamo abituati a considerare il movimento come risultato di un pensiero. Ciò avviene perché osserviamo ogni avvenimento personale dal punto di vista dell’Io”.

Proviamo a percepirci partendo da questa nuova prospettiva. Anche il sognare è accompagnato da attività motoria, infatti quando la coscienza è velata dal sonno o siamo anestetizzati restiamo immobili. Ecco come il movimento che appartiene al nostro essere vivi ci apre le porte all’esserci.

Questo è alla base dei miei laboratori, ovviamente delle classi di bioenergetica, ma anche di quelli di meditazione e di biocreatività-energetica®. Il movimento se guidato con sapienza conduce il praticante ad esperienze e consapevolezze profonde. Qui entra in gioco la capacità del conduttore o facilitatore, perché la sua conduzione può fare la differenza. Aver insegnato per molti anni a nuovi conduttori di classi mi poneva il problema di far capire loro che un solo esercizio può essere posto in modi diversi e quindi suscitare risposte diverse.

La finalità è avere un organismo capace di motilità spontanea e nello stesso tempo cosciente. Questo è integrazione e consapevolezza, meditazione e creatività. Questo è ciò che vorrei comunicare nei miei laboratori di esperienze. Questo è lo scopo di Aisthesis.