Ogni esperienza, anche la più piccola, è leggibile e ci parla di tanto altro, ci può raccontare un mondo.

Anche un’esperienza vissuta durante un Laboratorio di Esercizi Bioenergetici, come quello di mercoledì sera, ci può portare tanta comprensione e benessere nella nostra vita. Ancora mi sorprendo di quanto può essere ricca l’esperienza di due ore di esercizi! Ecco che, grazie a quelle che possono sembrare ‘piccole’ situazioni, possiamo comprendere e percorrere grandi distanze. Noi facciamo esperienza del mondo attraverso i sensi, compresa la mente, e attraverso il movimento. Siamo il nostro strumento di conoscenza. Più articoliamo i nostri codici di lettura, più possiamo aprire i nostri orizzonti.

Con il movimento conciliamo la distanza corpo-mente, aumentiamo le nostre capacità propriocettive, ascolto, consapevolezza… ogni cosa concorre al superamento di limiti, tensioni, blocchi, muri, confini. Riconoscere una tensione, un’emozione, ri-conoscere… ri-conoscere… e di nuovo ri-conoscere, ecco il percorso per espandere, esplorare oltre i confini… e superare l’indifferenza o l’anestesia. E così ci si trova a scoprire un condizionamento mentale, un blocco corporeo e il suo significato. Questa scoperta è la base, una forma di radicamento che induce al cambiamento.

Nella condivisione, dopo gli esercizi, focalizziamo intuizioni esistenziali profonde, consapevolezze corporee, resistenze e, tanto tanto altro. Possono trovare voce e ascolto le proprie esperienze e quelle dei compagni di gruppo, proprio questa risonanza permette di avere forza nel percorso.

Non uso parole complesse per descrivere la profondità di un Laboratorio, resto nelle piccole cose, perché tutto è qui, sotto i nostri occhi, tra le nostre dita e tra le tenebre del cuore. La forza delle piccole cose, dei piccoli gesti risveglia la nostra coscienza, ci risveglia!