Fermiamoci
Il covid-19 ci regala tempo. Questa nuova situazione innanzitutto ci regala tempo. Potrebbe essere spaventoso avere tempo per chi normalmente corre tra continui impegni e doveri giornalieri. Per chi non si ferma mai e fa più cose contemporaneamente. Inoltre tutto questo è reso ancora più difficile da un arresto così repentino, come se un treno in corsa improvvisamente si fermasse. È difficile perché ci troviamo in un tempo sospeso, in cui non possiamo attivare la nostra solita progettualità, un tempo dilatato che ci conduce sull’orlo dell’incontro con noi stessi. Un incontro forzato. Non lo scegliamo, non abbiamo appigli o paracaduti. Siamo soli, a faccia a faccia con noi stessi.
La situazione attorno non ci aiuta, le notizie sono allarmistiche, tutto sembra crollare.
Difficile non diventare preoccupati, tristi, depressi, forse angosciati. Certo possiamo leggere, dipingere casa, fare lavoretti creativi, guardare i video in rete. Possiamo tenerci occupati in mille modi, e in un certo senso è benefico occuparci finalmente del nostro ambiente di casa e di quello interno, fare ordine e fare tutte le cose che abbiamo rimandato. Bonificare gli ambienti è vitale.
Ma … fermiamoci … osserviamo … aspettiamo.
Prendiamo questa opportunità, fermiamoci. Facciamo qualcosa di più, proviamo a stare fermi.
Osserviamo
Osserviamo e ascoltiamo ciò che dentro di noi ci disturba, ci fa soffrire o vogliamo evitare, ciò che ci crea disagio o incertezza. Armiamoci di coraggio e come in un crogiolo chiudiamo tutto e mettiamoci a tu per tu con ciò che non vorremmo mai provare, sentire, incontrare. Sigilliamo ogni fessura affinché la trasformazione possa accadere. Osserviamo come stiamo affrontando questa nuova situazione, se abbiamo ansia, visioni pessimistiche o apocalittiche. Ogni cosa, ogni risposta dice di noi. Facciamo un ritiro senza andare in un ritiro, una cura terapeutica senza andare dal terapeuta. Ci fidiamo di noi stessi? Della nostra capacità di ascolto e di risposta?
Lasciamo che l’osservazione profonda abbia inizio.
Lasciamo che l’incontro abbia inizio.
Lasciamo che l’alta temperatura della nostra osservazione crei reazioni e cambiamenti.
Aspettiamo
Non sappiamo più attendere, in questa realtà in cui tutto è veloce, il covid-19 ci impone l’attesa, la quarantena. Lasciamo che le reazioni chimiche, emotive abbiano il loro tempo.
Aspettiamo e vediamo che frutti porterà la nostra osservazione, la connessione profonda con noi stessi e con ciò che abbiamo evitato. Lasciamo che si amalghino, si mescolino gli elementi, che vi sia fusione, integrazione. Aspettiamo e prepariamoci ad accogliere la nuova sostanza, il nuovo. Occorre aspettare senza usare controllo, aspettative, senza veicolare il risultato.
Immaginiamo di poter attivare un sistema immunitario che induce autoguarigione.
Aspettiamo con innocenza l’arrivo del nuovo, di ciò che il tempo ritrovato ci può regalare.
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