TESTIMONIANZE
‘Testimonianze’ sarà una sezione del sito in cui poter leggere, quasi ‘ascoltare’, le condivisioni dei praticanti riferite alle esperienze vissute nei corsi o negli incontri individuali.
Sono narrazioni scaturite da un importante percorso di lavoro su di sé oppure sono istantanee di momenti particolari vissuti durante un laboratorio. Narrazioni che vogliono ispirare nei lettori la possibilità della ‘via d’uscita’, della realizzazione e risoluzione.
Chi vi parla sono praticanti che hanno scelto di conoscere e sperimentare un percorso psicocorporeo di Biocreatività-Energetica® e di Bioenergetica nel nostro Istituto.
Nonostante i tanti anni di lavoro in questo ambito, ancora mi sorprendo quando sono testimone di quei ‘momenti di grazia’ in cui profonde verità e prese di coscienza arrivano ed emergono con spontaneità e forza. Il velo dell’illusione si apre e … improvvisamente … vedo, sento, comprendo: ecco cosa è successo! … ecco come mi sento! La visione diventa chiara e con essa anche la consapevolezza della sensazione e dell’emozione.
Quello che emerge da queste testimonianze è la ricchezza, la profondità e la grande forza trasformativa che riceviamo da questa pratica. Il percorso può essere impervio e di sicuro non facile, ma sempre si viene ripagati dalla costanza e determinazione a voler stare bene, a voler risolvere le difficoltà, dal voler cercare la conoscenza e la consapevolezza di se stessi.
Conoscere la propria storia offre la possibilità della trasformazione e quindi della liberazione dai blocchi e nodi psicocorporei.
La prima testimonianza è quella di Laura.
Laura partecipa ai Laboratori Bioenergetici e ha iniziato un percorso personale spinta da un disturbo del linguaggio con disfluenze verbali. Ora quella difficoltà è un ricordo e infatti dalla sua condivisione non arriva la benché minima sofferenza per quello che è stato un interminabile e vero dramma esistenziale.
Nel suo scritto si intrecciano le esperienze corporee, i condizionamenti famigliari con il peso delle ferite e il loro riflesso sull’agire nel mondo. Una caratteristica importante era data dalla ‘sfida’ al mondo; il suo mento lo diceva non solo il suo atteggiamento caratteriale. Fin quando la ‘resa’ ha creato la scintilla del cambiamento profondo.
Leggendo si comprende quanto la conoscenza di sé debba avvenire in modo unitario e integrato.
All’inizio è il respiro, poi sono i piedi, le spalle più morbide, poi il camminare e una schiena diversi, poi una voce nuova.
Strato dopo strato, si aggiunge o ci si alleggerisce di un peso, di una sensazione di una parte del corpo diversa.
Cambiamenti esterni ma prima di tutto interni. Non c’è cambiamento esterno se non c’è stato un cambiamento interno.
Non si tratta solo di respirare meglio. Respirare meglio significa aver interiorizzato un senso del respiro più ampio, un senso della vita più ampio.
Avere un appoggio diverso dei piedi non significa camminare meglio, ma camminare diversamente nella vita.
Avere finalmente una voce, è avere una voce che si può esprimere nel flusso delle parole.
Il nostro sguardo sul mondo cambia e diventa benevolo, e cambia lo sguardo degli occhi, i nostri occhi si fanno più morbidi e più aperti, e vedono cose che non hanno mai visto.
La bellezza del lavoro bioenergetico è la sorpresa continua, la conquista di nuove visioni, una trasformazione profonda, e nel mio caso finalmente la resa.
La sfida, un forte condizionamento familiare ma non solo, è stato l’elemento che mi ha accompagnato da sempre.
Insieme alla resistenza ha rappresentato un radicatissimo schema di comportamento, quello che si può dire un “marchio di famiglia”.
Le circostanze della vita mi hanno portato in situazioni, e in relazioni, in cui la sfida è stata sempre l’elemento preponderante, necessario, per me imprescindibile, una coazione a ripetere naturale, un pilota automatico per relazionarmi e muovermi nel mondo.
Fino a quando l’attenzione non si è fermata su quanto questo sfidare fosse troppo limitante, uno schema fortemente ripetitivo, troppo fine a se stesso e lentamente, la sempre più forte sensazione che non fosse più necessario.
La decostruzione della sfida e della resistenza è stato un percorso lungo e difficile, ma per me il più denso di significati.
Abbandonare uno schema così potente per abbracciare finalmente la resa è la mia più grande rivoluzione, e porta con se un senso di cambiamento anche per la mia famiglia.
E nel mio corpo, quel mento così rigido e sfidante, ha cambiato la sua forma, è diventato più morbido, si è trasformato in un mento nuovo, perché la sfida non è più necessaria.
Cammino nel mondo con fiducia e apertura verso la vita, riconosco la sfida e la guardo con occhi diversi.
Laura dicembre 2020
Questa è la preziosa testimonianza di Laura. Si sente tutta la profondità di un percorso di vita e l’amore per se stessi. L’amore che ci spinge verso la nostra più autentica umanità e che ci fa superare ogni blocco e impedimento.
Il vero motore è l’energia dell’amore per sé e per la vita.
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