Autore: Alessandra Trento

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Considerando il mondo un regno passeggero

Considerando il mondo un regno passeggero,

ella costruì la sua fortezza nella Sua presenza,

così che nell’ora della morte fosse invulnerabile

Rumi

Partecipare ad un laboratorio di Esperienza Bioenergetica Meditativa porta alla presenza?

Il corpo può diventare un punto di accesso al regno dell’essere. Sviluppare l’ascolto di se stessi, riconoscere e allentare tensioni, ritrovare il silenzio, quello in cui la mente abbassa i toni, una respirazione piena e tanto altro ancora… sono tutti vettori di presenza.

Cooperare con il corpo toglie attriti e conflitti.

La mente e il corpo si riflettono nel comportamento ogni giorno e ogni minuto.

Conoscere se stessi creando relazione, integrazione e sensibilità crea quell’apertura indispensabile per radicarci e costruire.

Ecco perché un radicamento interiore è importante per ‘costruire la fortezza della presenza’.

Ma avere un buon grounding nel corpo è il primo passo per ogni sviluppo successivo.

gatto articolo

Riposa nel tuo Essere senza tensione

In alcuni momenti di grazia della nostra vita abbiamo riposato nel nostro Essere, siamo stati con noi stessi. Lowen ci dice che quando si entra in uno stato di profondo rilassamento ci si è abbandonati al controllo inconscio associato a uno stato interiore di attenzione; “quando ciò accade il corpo è pervaso da un senso di pace. La coscienza non è oscurata. Si rimane pienamente consapevoli, ma tale consapevolezza non è focalizzata. Inconsciamente non siamo sintonizzati a incontrare un pericolo”.

La paura di lasciare andare le facoltà dell’io nasce da questo malinteso, sentirci costantemente in pericolo, ed è ciò che rinforza il senso di identità. L’individuo non vuole perdere il senso della sua identità.

Ma ritornando a Lowen: ci racconta di aver fatto questa esperienza dopo aver passato una settimana letteralmente steso a terra a causa di un attacco di sciatica. “Questa posizione toglieva il peso dalla base della schiena e permise ai muscoli contratti di rilassarsi. Ma il suo effetto sulla mia personalità fu inaspettato. Mi calmava, mi calmava, mi calmava. Il quinto giorno ero seduto fuori, su una sedia, al sole, con le mani in grembo. Non stavo pensando. Potevo sentire la profonda pulsazione interiore del mio corpo mentre respiravo profondamente senza sforzo cosciente. Non meditavo. Stavo semplicemente come un gatto che si guarda intorno. Era divino”.

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